mercoledì 29 aprile 2015

Consiglio Comunale del 29 Aprile 2015

ORDINE DEL GIORNO

TUTTE LE DELIBERAZIONI

Dopo 4 mesi senza convocazioni il Consiglio Comunale si riunisce in questa prima seduta del 2015 per discutere un ordine del giorno di 14 punti. Qualche seduta in più darebbe maggior senso al consiglio, considerato al momento, sbagliando in pieno, da chi lo presiede e dalla sua maggioranza, come un inevitabile mal di pancia. Comincio così questo articolo, un po’ sull’amareggiato, amarezza più da cittadino che da consigliere, amarezza che mi deriva dall’aver constatato stasera un basso profilo in chi ci governa. Se a livello locale la forza è questa, non lamentiamoci dei politici che mandiamo a Roma. Contrariamente da quel che si può pensare, il mio malessere, la mia tristezza di cittadino, non mi derivano dal fatto che le mozioni e le proposte da me presentate siano state bocciate. La politica è questa, bisogna accettarne le regole, che prevedono la superiorità decisionale della maggioranza, seppur il più delle volte motivata da pregiudizi di parte e non da effettivi studi e ragionamenti. La mia tristezza deriva dal fatto che mi sono trovato di fronte persone annoiate, svogliate, che non approfondiscono le questioni nel merito e cercano sempre scusanti e scappatoie per non agire. Qualcuno di loro tende anche ad addormentarsi durante i miei interventi. La nostra maggioranza ha scarse competenze tecniche, e questo a livello locale è comprensibile e in certa misura accettabile, ma purtroppo non ha nemmeno voglia di evolversi, di acquisire qualche conoscenza in più, di aprire i suoi orizzonti, e questo non porta progresso. Ritengo comunque giusto fare i complimenti alla maggioranza per l'evento sportivo StraGrignasco del 26 aprile, ben riuscito e organizzato perfettamente. L'assessore Balzarini è indubbiamente molto bravo in questo incarico, niente da dire, anzi, chapeau. Ho ritenuto buona cosa, per una miglior chiarezza dell'articolo, inserire il link alle normative citate nei vari punti.

Punto 1

Approvazione dei verbali della seduta precedente

Su questo punto nulla da eccepire, approvazione all’unanimità.

Noto con piacere che la bandiera italiana è stata esposta, per la "felicità" del segretario grignaschese della Lega Nord, nonché assessore, che dopo 20 anni di politica attiva non conosceva nemmeno il regolamento dell'istituzione della quale fa parte...non solo lui, comunque.

Punto 2

Rendiconto della Gestione Finanziaria

Si tratta della discussione sul Bilancio Consuntivo 2014.

Mi sono astenuto su questo punto e ho espresso la mia opinione in merito con il seguente intervento:

«La gestione economico-finanziaria degli enti pubblici  è estremamente complessa, e per il giudizio tecnico-contabile è doveroso, per chi, come me, ha altre competenze, affidarsi alla professionalità dei tecnici stessi. L'analisi del  resoconto è stata un'ottima occasione di auto-formazione, per andare di più in argomento, anche grazie alla documentazione messa a disposizione: la relazione del revisore, precisa e chiara, e la dettagliata ricognizione dei residui elaborata dalla responsabile del servizio finanziario. Il dato di sintesi che ho ricavato, confermato anche dall'analisi del revisore e  da quella della giunta, è quello che la difficoltà dei comune nel disporre per intero dei propri fondi derivanti dai tributi, è l'anello debole del ciclo economico dell'ente. Debolezza che impedisce di fatto politiche di maggior investimento, che mettano anche in moto una crescita locale e la possibilità di una maggiore equità fiscale. Tale difficoltà è il risultato di diverse componenti: 1) difficoltà gestionali (carenza di risorse dedicate di contro a un'instabile e sempre più complessa evoluzione normativa); 2) un'importante quota di "distrazione" fiscale dei contribuenti; 3) l'obbligo di mantenimento a residuo di crediti difficilmente recuperabili. Ciò porta a ragionare su numeri in buona parte aleatori. Ma  il trend è in miglioramento, il problema è ben focalizzato, per cui credo che la situazione finanziaria del comune, se da un lato non si può certo definire esaltante, pare nel complesso abbastanza equilibrata, con margini di sufficiente sicurezza, anche se costretta a una costante fragilità. Mi permetto di sollevare un rilievo alla giunta comunale, riguardo alla relazione in allegato al resoconto. Non vi sono commenti relativi al controllo di gestione. Tradotto: mancano le valutazioni descrittive sull'efficacia dell'azione condotta in relazione ai risultati conseguiti, ai costi sostenuti, ai tempi di esecuzione, ai programmi e agli obiettivi di riferimento. Ne viene fuori un documento incompleto, poco funzionale a spiegare ai cittadini le attività degli organi politici in relazione ai programmi verso i quali hanno ottenuto la loro fiducia. Vi sono diversi articoli del TUEL che richiamano le attività di relazione che la giunta dovrebbe espletare verso il consiglio: oltre agli articoli direttamente richiamati in materia di resoconto, art.151 e art. 231, vi sono, io credo, da considerare pure l'articolo 198; l'articolo 48 (comma 2, ultimo capoverso) e anche l'articolo 42 comma 3: la lettura congiunta di tutti questi articoli porta a concludere che la seduta di approvazione del resoconto sia il momento più indicato ove l'organo esecutivo dovrebbe relazionare al consiglio. Auspico che già a partire dal bilancio di previsione 2015 il concetto del controllo di gestione sia sviluppato in maniera più completa e soprattutto funzionale al suo scopo. Per quanto sopra considerato confermo il mio voto di astensione, in linea con quanto fatto in sede di approvazione del previsionale 2014».

Punto 3-4-5

Società partecipate – Commissione paesaggio – Piano alienazioni

Punti con pochi “brividi” e abbastanza scontati. Mi permetto di suggerire, come battuta ma non troppo, l’eventuale presa in considerazione di una futura alienazione della Colonia Elioterapica, attualmente utilizzata un mese scarso all’anno e non certo strategica per il futuro del nostro comune, dato che gli investimenti per gli edifici scolastici / ricreativi si sono giustamente concentrati in centro paese. Anche qui l'assessore padano fa un intervento talmente pregno di contenuto politico che, passata una settimana, ancora lo devo capire.

Punto 6

Mozione: Albo Pretorio Touch Screen

Leggo la Mozione integrandola con le seguenti considerazioni:

«A proposito della problematica del digital divide, è positivo notare come la questione sia di fatto condivisa in modo trasversale: dalla maggioranza, che fra le linee programmatiche ha incluso il servizio di free WI-FI, alla minoranza che aveva a sua volta avanzato delle proposte innovative. Alzando il livello istituzionale anche il Presidente Mattarella ne ha fatto un breve ma significativo cenno durante il discorso di insediamento, dove ha rimarcato l'importanza delle nuove tecnologie e del superamento del divario digitale nell'ottica delle finalità costituzionali della Garanzia del diritto allo studio, al lavoro, al futuro, della promozione della cultura diffusa e della ricerca. La stessa maggioranza ha incluso nel sito istituzionale il Link DISOCCUPATI VALSESIA, ottimo servizio, ma non fruibile da chi non ha un collegamento internet disponibile. Io ritengo che anche un piccolo ente come il nostro comune possa e debba spingersi un pò oltre la minima innovazione imposta dalla legge, avanzando una proposta, tema della presente mozione. Questo anche in coerenza al potenziamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie per l’accesso ai documenti amministrativi, posto dalla giunta fra i suoi obiettivi strategici (vedasi il Piano della Trasparenza). In aggiunta a ciò, calandosi in prospettiva futura,  e considerando il progressivo obbligo di dematerializzazione dei documenti (vedasi il Piano di Informatizzazione), uno strumento informatico come quello proposto potrebbe essere il giusto supporto propedeutico per i cittadini, nella sua adeguata e naturale locazione, per l'utilizzo delle nuove modalità telematiche di presentazione delle varie istanze».

Il parere della maggioranza Beatrice:

Il sindaco afferma che è una buona idea ma non serve. C’è già un computer in biblioteca (cosa c'entra, io mi chiedo?) e in comune non lo userebbe nessuno (ovvio che se non hai voglia di spiegare alla gente che scopo ha…). In pratica fa capire che è meglio non portarsi in casa grane, troppo da pensare, andiamo avanti così che va benone, "lasa che l'ava la vaga a ngiù". La proposta viene quindi respinta. Ho la netta impressione che molti della maggioranza non sapessero qual è la funzione dell’albo pretorio e che quando ho esposto il progetto tecnico vero e proprio avessero solo una vaga e incerta conoscenza della tecnologia informatica…magari mi sbaglio, spero di sbagliarmi. Faccio comunque notare che la proposta si sarebbe finanziata con il mio gettone di presenza, al quale ho da subito rinunciato. Peccato, sarebbe stato un segnale di crescita culturale.

Punti 7-8-9-11

Interrogazioni: Accertamenti TARSU / Sportello cittadino/

ISEE Buoni pasto / Mensa scolastica

Si discutono le interrogazioni dei consiglieri Pettinato e Giacopelli, relative agli accertamenti integrativi della tassa rifiuti, allo sportello del cittadino, all'adeguamento ISEE e alla mensa scolastica. I colleghi si dichiarano nel complesso parzialmente soddisfatti delle risposte (se avrò disponibilità delle eventuali repliche scritte della maggioranza le pubblicherò). In sintesi: sugli accertamenti Tarsu il comune difende la regolarità del proprio operato, ammettendo ritardi nelle operazioni, dovute però a carenza di personale dell'ufficio tributi. Pettinato insiste sul fatto che alcui accertamenti non sono corretti: si concorda che verranno riverificati. Sullo sportello del cittadino la maggioranza è d'accordo sul fatto che si trattava di un buon servizio, interrotto però per volontà unilaterale del gestore esterno e non per volontà della maggioranza stessa. Pare che sia in dirittura d'arrivo l'istituzione di una valida alternativa. Sull'adeguamento ISEE in linea di principio la maggioranza troverebbe giusto applicarlo, però si andrebbe incontro al rischio di dichiarazioni mendaci, difficilmente verificabili, e che farebbero quasi sicuramente perdere introiti per la copertura del servizio. Per quanto riguarda la mensa scolastica effettivamente alcune problematiche persistono ma la maggioranza assicura impegno impegno costante e attenzione. Devo dire che Luca e Gaetano sono stati corretti e chiari nell'esporre le argomentazioni, su questioni di sicuro interesse e utilità per la nostra comunità: sono fiducioso che questa pubblica sensibilizzazione possa portare dei miglioramenti.

Punto 10

Mozione: SICUREZZA STRADALE AL PESO PUBBLICO

Leggo la Mozione integrandola con le seguenti considerazioni:

«È importante tener presente un concetto fondamentale per ragionare sugli interventi migliorativi della sicurezza stradale: un certo tratto di strada può essere considerato pericoloso anche se il numero degli incidenti non è significativo. Secondo gli studi del settore ciò che ha rilevanza è la distribuzione e la tipologia di quelle situazioni limite di conflitto, osservabili anche in condizioni di normalità, che potenzialmente potrebbero trasformarsi in incidenti.

Riguardo alle eventuali irregolarità degli attraversamenti pedonali richiamate nella Mozione la verifica fa fatta a fronte di:

Codice della Strada Art. 190 punto 6, ovvero:

SONO VIETATI GLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI DAVANTI AGLI AUTOBUS

Codice della Strada (Cds) Art. 40 e relativo Regolamento di Esecuzione e di Attuazione (Reg) Art. 137 e Art. 145, ovvero:

L'ART. 40 CdS DEFINISCE L'ATTRAVERSAMENTO PEDONALE COME SEGNALE ORIZZONTALE;

L'art 137 del Reg per i segnali orizzontali definisce i requisiti di:

ANTISCIVOLOSITÀ;

COLORI: BIANCO GIALLO AZZURRO NERO.

L'art 145 del Reg per gli attraversamenti pedonali definisce che si deve trattare di:

ZEBRATURA BIANCA

IL PARERE DEL MINISTERO DEI TRASPORTI PROT. 1379 DEL 11/03/2011

Tale documento (del quale raccomando la lettura perché oltre alle strisce pedonali tratta di altre cose da tenere in conto per la progettazione della viabilità) pone l'accento sul fatto che È VIETATA LA COLORAZIONE PERCHÈ DEVE ESSERCI UNIFORMITÀ: LA MATERIA È REGOLAMENTATA DA APPOSITO CODICE CHE DEVE ESSERE DA TUTTI RICONOSCIUTO E RISPETTATO.

Questo perché, per ipotesi, un eventuale investimento di pedone su attraversamento pedonale irregolare potrebbe mettere il comune in condizioni di torto, dato che l'investitore potrebbe appellarsi al fatto che siffatto attraversamento non è riconoscibile, a norma, come tale.

IL PIANO DI SEGNALAMENTO DELLA VIABILITÀ PROVINCIALE DI NOVARA

Tale studio, effettuato dalla Provincia, ha evidenziato alcune anomalie della segnaletica sul nostro territorio, in particolare “è stata rilevata la presenza di attraversamenti pedonali posti su base resa artificialmente di colore rosso, in contrasto con quanto prescrive la normativa vigente” (era il 2009), ma anche con il verde attuale il concetto non cambia.

Ma sarebbe troppo facile, e non fa parte del mio modo di agire, sollevare problemi e non suggerire soluzioni. Considerati i tempi di ristrettezze economiche, non sono qui a proporre la costruzione di una stazione degli autobus (anche se, forse, in un passato più o meno recente ci si poteva anche pensare). Voglio invece fornire qualche spunto, a basso costo, per migliorare la situazione relativamente alle 2 criticità del tratto stradale in questione. Le soluzioni proposte sono già state adottate dai comuni limitrofi, da tempo, e questo ne conferma l'efficacia. Da considerare che la Mozione tratta di un particolare tratto di strada, ma le criticità sono comunque simili in tutti i tratti di strade provinciali che attraversano il nostro centro abitato, quindi si potrebbero adottare anche in altre situazioni.

CRITICITÀ 1 - Velocità elevata in attraversamento di centro abitato

1) Dissuasori di velocità a display (funzione educativa, non sanzionatoria);

2) Rallentatori ottici (strisce trasversali come già fatto in via Volta);

3) Replica del segnale di limite di velocità sulla carreggiata, in termoplastico preformato;

4) Rallentatori ad effetto acustico/vibratorio;

CRITICITÀ 2 - Sorpasso sulle strisce pedonali

5) Da tracciare e mantenere puntualmente ben definita la striscia continua;

6) Segnalatori lampeggianti per attraversamento pedonale;

7) Attraversamento pedonale illuminato dall'alto;

8) Replica del segnale di divieto di sorpasso in corrispondenza della fermata in termoplastico preformato;

9) Piccola isola di traffico centrale mediante strisce bianche inclinate tracciate sulla carreggiata.

Per entrambe le criticità

10) Tracciamento del riquadro di fermata degli autobus (per altro è un obbligo);

11) Rafforzamento dell’identità del tratto stradale introducendo elementi di arredo che evidenzino la funzione urbana della strada (per es. cartelli di avviso colorati che evidenziano che siamo in centro abitato). 

12) Monitoraggio Calendarizzato da parte dei Vigili urbani

Multe o non multe?

Voglio brevemente prendere posizione circa il fatto che vede i comuni "far cassa" con le multe. A tal proposito è bene ricordare che:

1) Non c'è multa se non c'è infrazione, quindi chi rispetta le regole può star tranquillo;

2) Mi piace sempre fare l'esempio concreto della città di Borgosesia, fino a 20 anni fa preda di viabilità caotica e di totale indisciplina. I successivi cambi di amministrazione hanno imposto tolleranza zero verso le infrazioni al CdS. Tale linea ha portato, nel corso di qualche anno, all'educazione dei cittadini al rispetto delle regole stradali. E con le multe incassate si sono visti sempre più e sempre migliori accorgimenti per la sicurezza e la manutenzione stradale. Si è innescato un circolo virtuoso i cui benefici sono visibili a tutt'oggi e che ha giustamente suggerito alle successive amministrazioni di proseguire in quella direzione.

Competenza degli interventi sulla segnaletica stradale

È bene ricordare che l' apposizione e la manutenzione della segnaletica stradale nei tratti di strade non di proprietà del comune all'interno dei centri abitati con popolazione inferiore ai diecimila abitanti, È DI COMPETENZA DEL COMUNE, esclusa quella  concernente le caratteristiche strutturali o geometriche della strada che è di competenza degli enti proprietari, come stabilito dal Cds art. 37, comma 1, punto d. Tale disposto, considerato in combinato con l'art. 208 , comma 1 e comma 4 dello stesso CdS, fornisce oggettiva evidenza dell’intento del Codice della Strada di ricondurre alla competenza di un solo soggetto l'intera materia della disciplina della circolazione all'interno del centro abitato, indipendentemente dalla proprietà stradale e dalla consistenza demografica dell'abitato, delineandone anche gli strumenti per la copertura finanziaria».

Il parere della maggioranza Beatrice:

Il sindaco mi risponde che il problema della fermata degli autobus è stato segnalato alla provincia di Novara per valutare un eventuale spostamento. Bene, dico io, se va in porto è ottimo. Mentre per quanto riguarda le strisce pedonali, anche lì tende a tirare in ballo ancora la provincia per il loro posizionamento e comunque mi dice che verrà utilizzata una vernice a norma per lo sfondo colorato: qui comincio ad avere qualche dubbio, mi sembra che non abbia capito che lo sfondo è vietato dal codice della strada. E poi in provincia fino a un anno fa non c’erano i loro amici leghisti con i quali dovevano crearsi le meravigliose sinergie? Perché aspettiamo solo adesso a pensare al problema della fermate degli autobus? Quindi, in sostanza, mi dice che la mozione viene respinta. Rimango stupito: si concorda sul problema e si respinge la mozione? qualcosa non quadra e comincio ad alterarmi. Al che 2 consiglieri di maggioranza, tra i quali l'assessore ai lavori pubblici leghista, dopo che ho letto in aula 12 possibili interventi migliorativi della sicurezza stradale, mi chiedono, con fare sprezzante: "ma tu cosa faresti, dicci 1 (una) cosa che faresti!". A questo punto mi devo proprio incazzare. A parte il fatto che il mandato per fare le cose lo hanno loro, ma ho appena dato lettura di 12 soluzioni, per le quali ho sentito, per mio conto e a mia spesa di tempo, la provincia di Novara, la regione Piemonte, ho approfondito il codice della strada e ho letto degli studi progettuali fatti da altri comuni. E questi si svegliano dalla pennichella del dopo cena e mi dicono così. E così sono costretto ad alzare la voce, difendendo la mia posizione, e lo rifarei altre mille volte! ringrazio Luca per aver sostenuto la mia posizione e la finalità della mia azione. La mozione, purtroppo, il cui scopo principale era quello di far presente che una strada trafficata, in centro abitato, è un potenziale pericolo da arginare, viene ridotta a una disputa sul colore delle strisce e sulla qualità della vernice: dato che al sindaco piacciono tanto le strisce verdi, consiglio, a lui (e all'ufficio tecnico), la lettura di questo articolo, oltre che di tutte le altre norme di legge in materia.

Punto 12

Interrogazione: CONCLUSIONE LAVORI EDIFICIO SCOLASTICO

Leggo l'interrogazione integrandola con le seguenti considerazioni:

«Mi permetto di fare alcune brevi considerazioni utili a chiarire la finalità di questa interrogazione, finalità che vanno al di là dell'oggettiva questione in sè. Mi spiego. L'evoluzione gestionale della Pubblica Amministrazione introdotta dalle recenti riforme (Brunetta) tende ad assimilare la sfera pubblica a quella privata. Personalmente questa transizione non mi convince del tutto. Sono due mondi diversi, con diverse finalità, diverse procedure e differenti problematiche. Un principio delle riforme verso il quale però mi trovo in accordo, anche perché lo vivo e lo gestisco nella mia professione, è quello che vede il cittadino come vero e proprio cliente della pubblica amministrazione, la quale, nella finalità di soddisfarlo deve lavorare in qualità. Lavorare in qualità non significa non fare errori, ma significa, tra le altre cose, imparare da essi per ripeterne sempre meno. Caliamoci in questa prospettiva: l'errore di gestione/esecuzione che stiamo discutendo ha portato alla realizzazione di un prodotto sbagliato e a un ritardo di consegna di 1 anno. Errore che in una impresa privata provocherebbe la quasi sicura perdita del cliente e la messa a rischio dei posti di lavoro. Non è questo il caso, per fortuna. Ma il messaggio è quello che dal privato si debbano certo mutuare i benefici gestionali, ma anche una effettiva, seppur in un certo senso simulata, attenzione ai rischi. In questo ragionamento rientra secondo me anche l'altra problematica, relativa alla manutenzione della struttura metallica della cancellata, oggetto anche di uno scambio di dichiarazioni mezzo stampa tra il sindaco e il collega Pettinato. Il collega aveva sollevato dubbi, con ragione, sul fatto che una semplice mano di vernice potesse risolvere un problema di corrosione in stato avanzato. Credo che prima di dire, come è stato fatto e riassumendolo in estrema sintesi: "beh, allora, dato che sei bravo fallo tu!" sarebbe forse prima il caso di domandarsi perché la cancellata è arrivata a essere in quello stato. Se la mano di vernice e le eventuali saldature di riparazione fossero state fatte prima, a scadenze regolari e programmate, non ci sarebbe stata corrosione passante come invece si rileva ora: quindi, forse, io ritengo, qualche carenza nella gestione manutentiva c'è stata, ed è lì che si dovrebbe concentrare l'amministrazione. I quesiti della presente interrogazione sono gli stessi che un'azienda privata che lavora in qualità si sentirebbe porre dal proprio cliente, il quale vuole verificare se può averne ancora fiducia o se è il caso di preoccuparsi: ovvero se la negatività dell'errore si sia trasformata in positiva "Lesson Learned" (apprendimento organizzativo basato su problemi riscontrati) oppure sia stata classificata come "sfortuna"».

La risposta della maggioranza Beatrice:

Il sindaco fornisce spiegazione dei ritardi e indica nel mese di giugno la data per la conclusione dei lavori. In pratica la ditta non ha provveduto a sistemare subito l'errore di esecuzione perché il comune non ha pagato l'avanzamento dei lavori. Come al solito vengono incolpati i "cattivoni" di Roma che hanno tagliato i trasferimenti, mentre per 10 metri di cancellata in acciaio e cemento piazzati tutti storti e disallineati la colpa è della sfortuna. Se fosse stata controllata adeguatamente la messa in opera del manufatto ora i lavori sarebbero finiti e la ditta non avrebbe avuto di che "ricattare" il comune, prolungando il cantiere per oltre 1 anno dalla prevista data di consegna. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto, perché, al di là del classico scaricabarile, almeno alcune risposte sono state date.

Punto 13

Interpellanza: CONVENZIONI TRA I COMUNI EX ART.42 TUEL

Leggo l'interpellanza integrandola con le seguenti considerazioni:

«Con la convenzione in oggetto si è stabilito di far prestare opera a un lavoratore del comune di Grignasco per metà del tempo presso il comune di Maggiora. Scopo dell'operazione produrre un risparmio per Grignasco, che pagherà solo la metà dello stipendio e contemporaneamente dare un  aiuto al comune "amico" di Maggiora che si trova in carenza di personale. Dunque, letta questa delibera (preciso che non le approfondisco tutte, per carità, non ne avrei tempo e modo, ma cerco di esercitare il mio dovere di controllo andando a spot e chiedendo, come in questo caso, chiarimenti laddove ritengo sia necessario) e letti l'articolo 30 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) (esplicitamente richiamato, che definisce lo strumento delle convenzioni), e l’articolo 42 comma 2 lettera c dello stesso TUEL (implicitamente richiamato e ove la competenza delle convenzioni fra comuni è attribuita al consiglio comunale, senza distinguo o eccezioni relativamente al contenuto delle stesse):

Art. 42 comma 2 lettera c del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL)

2. Il consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali:

c) convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modificazione di forme associative;

Mi sono posto un interrogativo circa le competenze di consiglio e giunta, ma non tanto per il caso specifico in sé, quanto nel quadro di un ragionamento più ampio. Ovvero, non sono qui a dire che l'atto in sé è irregolare, sembra ormai prassi consolidata, anche se forse discutibile, approvare questi accordi in giunta , ma voglio porre l'accento sul fatto che togliendo sempre più spazio al Consiglio Comunale lo si svuota del suo ruolo, che non è solo quello di ratificare le decisioni della giunta, ma dovrebbe essere quello soprattutto di indirizzo politico, ovvero luogo di luogo di condivisione e confronto, di crescita: se questo non è, se si pensa che non lo debba essere, trovano piena ragione i tagli fatti al numero dei consiglieri e ai loro già poveri compensi. Se il provvedimento poteva essere portato in consiglio perché non farlo? e poi, non mi sembra che il consiglio comunale sia così carico di lavoro da non potersi permettere un punto in più all'OdG: lo dimostrano 4 mesi senza la convocazione di una seduta. Credo che qualche seduta in più, oltre a quelle richieste dagli obblighi di legge, non sia impossibile da fare e non farebbe certo male al confronto democratico».

La risposta della maggioranza Beatrice:

Risponde il Segretario Comunale, tecnicamente non mi dà torto, anche se capisco che, dalla sua posizione, che non mi possa dar piena ragione. Ma, a parte questo, spero che le mie considerazioni circa il ruolo e l'utilità del consiglio possano aver acceso qualche minima riflessione al proposito. Mi dichiaro soddisfatto.

Punto 14

Mozione: LE GIORNATE DELLA TRASPARENZA

Leggo la Mozione integrandola con le seguenti considerazioni:

«Al di là dei riferimenti di legge e del linguaggio forse un pò oscuro appena utilizzato, è necessario spiegare in cosa possano consistere queste Giornate della Trasparenza (dico possano perché non codificate). Possono assumere la forma di incontri pubblici aperti, open days, oppure anche, per esempio, delle appendici ai normali consigli comunali. Devono essere finalizzate a informare e coinvolgere i cittadini in merito alle attività e alle prestazioni (performance) dell'ente comunale. Possono e devono essere un'occasione privilegiata di condivisione e confronto del sapere, delle esperienze, delle esigenze e dei punti di vista. Queste iniziative assegnano alla parte politica una missione importante, una sfida difficile ma stimolante, ovvero contribuire a crescere e formare generazioni di cittadini più attente, più informate, e che conoscano i meccanismi politico - amministrativi meglio di quelle attuali. Questo significa Partecipazione: i cittadini non devono essere solo soggetti passivi di diritti e doveri ma devono poter conoscere la sfera pubblica, averne coscienza, per esercitarne il controllo e contribuire al suo miglioramento. Bisogna crederci, avere volontà ed entusiasmo in questa direzione, uscendo dall'ordinaria amministrazione e tornando a dare un senso più alto al ruolo della politica: siamo in tempi di ristrettezze economiche, ma è necessario essere ottimisti e preparare il terreno per le generazioni future, anche e soprattutto attraverso il loro coinvolgimento. Personalmente non so se al termine di questo mio mandato continuerò l'esperienza politica, oppure tornerò ai miei hobby. Probabile la seconda che ho detto. Però durante questi anni, al di là del mio ruolo di "controllore" della maggioranza, perseguirò l'obiettivo di coinvolgere altre persone, il che è molto più semplice di quanto possa sembrare, a cominciare dal semplice gesto di invitare le persone ad assistere alle sedute del consiglio comunale».

La risposta della maggioranza Beatrice:

La maggioranza respinge la mozione, con il tipico atteggiamento da cattivo studente, che cerca le scuse più disparate per non fare i compiti. Oltretutto le mozioni si potrebbero anche modificare direttamente in aula prima del voto, in modo tale che si possa trovare un compromesso sul testo, nel caso ci sia generale convergenza sul tema. Ma siamo alle solite, bisognerebbe aver voglia. Comunque replico come segue:

«Mi permetto di sollevare un dubbio circa la motivazione del voto contrario della maggioranza, che è quella che il dispositivo della mozione ha carattere imperativo. Faccio notare che la mozione non fa altro che riportare la legge, che OBBLIGA LE AMMINISTRAZIONI a dare atto a queste iniziative. A essere imperative sono le norme di legge e non il consigliere Donà. Prendo anche quindi atto del fatto che la maggioranza si pone in contrasto con la normativa vigente. Riporto testualmente tali norme, citate dalla giunta nel Piano della Trasparenza:

D.Lgs. n. 33/2013 - Art.10 comma 6

OGNI AMMINISTRAZIONE PRESENTA il  Piano  e  la  Relazione  sulla performance di cui all'articolo 10, comma 1, lettere  a)  e  b),  del decreto legislativo n. 150 del 2009 alle associazioni di  consumatori o  utenti,  ai  centri  di  ricerca  e  a  ogni   altro   osservatore qualificato, nell'ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

DELIBERA CIVIT N. 105/2010 – CAPITOLO 5

Ai sensi dell’articolo 11, comma 6, del d. lg. n. 150 del 2009 (sostituito dal sopra riportato art. 10 comma 6 del d.lgs. n. 33/2013) OGNI AMMINISTRAZIONE HA L’OBBLIGO di presentare il piano e la relazione sulla performance, di cui all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b) del medesimo decreto, alle associazioni di consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni altro osservatore qualificato, nell’ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Il programma triennale per la trasparenza e l’integrità DOVRÀ, PERTANTO, CONTENERE LA PREVISIONE DI UN’AGENDA DI INCONTRI, ai fini della presentazione del piano e della relazione sulla performance».

CONCLUSIONI

Una serata della quale sono personalmente soddisfatto perché ho fatto il mio dovere, affrontando molti argomenti in maniera costruttiva. Credo che dopo questa sera qualcuno non mi saluterà più, si riterrà offeso dal mio atteggiamento a volte molto, forse troppo, "passionale". Qualcuno fra il pubblico ha notato che sono stato apostrofato dai consiglieri di maggioranza come "Testa di C…O": lo accetto, fa parte del mio ruolo, le cose preferisco dirle direttamente, esponendomi agli insulti. Sono orgoglioso di tenere ben alta la mia "Testa di C…O". A questi comunque ricordo che quando vorranno bere un caffè con me, sono sempre disponibile. La partita si gioca in aula e finisce lì, niente di personale, ma il confronto deve essere sul ruolo e le funzioni che ricopriamo e sulle idee che ognuno avrebbe il dovere di esprimere. Non si mettono in dubbio di certo le persone, ma credo che una società complessa come quella che ci troviamo a vivere richieda qualcosa in più di quello messo in campo stasera dall'amministrazione Beatrice.